Un gruppo di ricerca dell’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT) di Pontedera, in provincia di Pisa, ha messo a punto un materiale innovativo che potrebbe rappresentare una svolta importante nella lotta contro l’inquinamento ambientale. Questo nuovo materiale, appartenente alla famiglia dei composti metallorganici (MOF), è in grado di assorbire diversi tipi di inquinanti presenti nell’aria e nell’acqua, contribuendo a ridurre la concentrazione di sostanze nocive nell’ambiente.
Il progetto, coordinato dal ricercatore Mauro Gemmi, ha visto la creazione di una nuova struttura atomica che combina atomi di rame con ponti di acido protocatecuico, un composto naturale che conferisce al materiale maggiore sostenibilità sia dal punto di vista ecologico che economico. La particolarità del materiale risiede nella sua capacità di catturare e immagazzinare inquinanti, un aspetto che lo rende versatile e utile in vari ambienti contaminati.
Il MOF sviluppato dal team di Pontedera è stato sintetizzato mediante un processo meccanochimico, una tecnica ecologica che non richiede l’uso di solventi dannosi per l’ambiente. Grazie a questa metodologia, il materiale presenta cristalli estremamente piccoli, ideali per assorbire gas come metano e idrogeno, ma anche per trattenere impurità nell’aria e nell’acqua.
Secondo i ricercatori dell’IIT, il materiale ha il potenziale di fare la differenza nella gestione dei rifiuti inquinanti e nell’abbattimento delle sostanze nocive. La struttura cristallina porosa del MOF consente di immagazzinare al suo interno una vasta gamma di contaminanti, rendendolo particolarmente promettente nella creazione di soluzioni più sostenibili e a basso impatto ambientale.
Lo studio, pubblicato sulla rivista “Crystal Growth and Design”, sottolinea l’importanza di proseguire su questa strada, con l’auspicio che il materiale possa essere impiegato in diversi settori, dalla depurazione dell’acqua alla purificazione dell’aria, contribuendo così a ridurre i danni causati