Raffaella Bergè, l’attrice nota per il ruolo di Marina Kroger nella soap opera Centovetrine, è stata condannata a 5 anni di carcere per riciclaggio. La sentenza arriva a conclusione di un lungo processo durato 10 anni, che ha visto coinvolte altre cinque persone, ma solo l’attrice ha ricevuto una condanna.
L’inchiesta riguardava false attestazioni rilasciate dalla società Axsoa a numerose aziende per permettere loro di partecipare a gare d’appalto pubbliche, pur non possedendo i requisiti necessari. Nel 2013, la polizia aveva arrestato nove persone, tra cui la Bergè e suo marito, l’imprenditore Mario Calcagni, ritenuto il principale responsabile della società. Tre anni dopo, il rinvio a giudizio aveva coinvolto 77 persone, con accuse che andavano dall’associazione a delinquere alla corruzione e al falso in atti pubblici. Tuttavia, molte delle accuse sono andate in prescrizione, lasciando solo cinque imputati da giudicare per riciclaggio. Tra questi, Raffaella Bergè è l’unica ad essere stata condannata.
Secondo quanto riportato da Il Messaggero, l’attrice avrebbe ricevuto assegni circolari per occultare denaro proveniente da un presunto giro di tangenti (mai accertato in sede processuale) destinato alla società del marito. Il denaro, poi, sarebbe stato depositato sul suo conto corrente e utilizzato per spese personali. In cambio delle false certificazioni rilasciate alle aziende, queste ultime avrebbero versato ingenti somme, fino a 700 mila euro.
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