Max Pezzali: Circo Massimo e 30 anni di carriera

Max Pezzali in sella alla sua splendida Harley-Davidson Arriva in Campidoglio, “l’unico modo in cui ho sempre vissuto Roma”, accolto dai fan che chiedono selfie a ripetizione (accontentati).

“Ancora oggi è proprio questo quello che mi stupisce: che ragazzini di 15 anni riempiano i miei concerti e cantino le mie canzoni, brani che hanno avuto successo ben prima che loro nascessero”.

“C’è la nostalgia diffusa un tempo passato in cui le cose erano più semplici, in cui ancora l’analogico aveva il sopravvento sul digitale”.

Max Pezzali spiega così il successo live nell’ultimo anno: oltre 30 date sold-out nei palazzetti, e poi il doppio appuntamento di luglio 2022 allo stadio San Siro con 120mila persone e ora la conclusione delle feste per i 30 anni di carriera con Circo Max, un live al Circo Massimo di Roma il 2 settembre, unico appuntamento dell’estate.

“Il primo sogno straordinario è stato San Siro. Ora il Circo Massimo è un altro sogno alla pari: uno dei luoghi più importanti del mondo. Per me, dopo che fai il Circo Massimo puoi smettere il giorno dopo: vale 30 anni di carriera. E c’è la bellezza di poter condividerlo con altri che hanno fatto lunghi pezzi di strada con me: gli Articolo 31 e Paola e Chiara. Poi Colapesce Dimartino, Dargen D’Amico, Lazza, Sangiovanni”.

Ci sarà anche un dj time con Albertino, Fargetta, Molella, Prezioso.

“Sarò sul palco già dal tardo pomeriggio. In stile Jovanotti? Non proprio, noi siamo molti più coatti”

Max Scherza e spiega che il successo della longevità della sue canzoni è “la loro ingenuità”.

“Io rappresento un modello facile. Io e Mauro Repetto (vedremo se riuscirà ad esserci il 2 settembre), 30 anni fa con gli 883, eravamo due ragazzi di provincia, due tipi normali. Non sono un fenomeno e vengo amato per quello. “

“Da Roma ho imparato la filosofia dello ‘sticazzi. A Milano sembra che il mondo dipenda da te. Ti senti in colpa per tutto, anche dell’estinzione dell’umanità. A Roma c’è la consapevolezza che esistono cose sulle quali non hai il controllo e a quel punto: ‘sticazzi”

Max Pezzali su Bruce Springsteen

The Boss proprio al Circo Massimo si è esibito qualche giorno fa (non senza polemiche per non aver fatto nessun riferimento alla tragedia dell’Emilia-Romagna).

“Ognuno va sul palco a raccontare la sua storia. Non ti puoi confrontare con quel livello lì, ma puoi comunque dire la tua, giocare la tua partita. E sul fatto che non abbia detto niente sull’alluvione non lo biasimo, non credo fosse consapevole. Io al concerto di beneficenza il 5 agosto? Decideremo nei giorni a venire”.

Max Pezzali: Festival di Sanremo


“no, no. È roba da centometristi che danno tutti in tre minuti, io sono più per la lunga distanza”.

I live degli ultimi mesi gli hanno fatto tornare anche la voglia di scrivere, dopo il blocco creativo che gli aveva lasciato il covid:

“mi diverto, ma non devo fare un disco per forza. Nel senso che mi chiedo: nel 2023 esiste un senso per un album di Max Pezzali? E se anche fosse, qualcuno è interessato? Ormai pubblicare dischi non è più un obbligo morale come quando ho iniziato. L’obiettivo per un artista è scrivere una canzone che rimanga. Dopo che lo ha fatto di scriverne un’altra. A livello autorale, direi che posso considerarmi soddisfatto”.

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