Portare il cappello fa perdere i capelli?

Perdere i capelli non rappresenta un dramma e spesso non influisce sulla capacità di piacere a sé stessi e agli altri. Tuttavia, c’è un problema che molti uomini vivono con grande difficoltà, noto come alopecia androgenetica o comunemente chiamato calvizie. In altre parole, il problema non sta tanto nella “calvizie in sé”, ma piuttosto in come questa calvizie influisce sulla percezione di sé, dando vita a una sorta di psicodramma che coinvolge centinaia di migliaia di individui. Questo psicodramma spesso è accompagnato da dubbi sulle efficacia delle tecniche di rallentamento della caduta dei capelli, dalla spesa di considerevoli somme di denaro in prodotti che promettono miracoli ma raramente li realizzano, e da un crescente senso di frustrazione che può sfociare nell’abbattimento.

Durante questo processo, tra le preoccupazioni di chi sta affrontando la perdita dei capelli, c’è spesso la domanda se l’uso frequente del cappello possa accelerare o comunque contribuire al diradamento dei capelli. La rivista Time ha voluto andare oltre le credenze popolari e ha esaminato questa questione coinvolgendo un team di esperti. La risposta è chiara: no, l’uso regolare del cappello non ha effetti diretti significativi sulla caduta dei capelli. Tuttavia, è importante sottolineare alcune considerazioni.

Secondo il dottor Michael Wolfeld, chirurgo plastico presso il Mount Sinai Medical Center di New York, la principale causa della calvizie precoce è spesso di natura genetica. Nel caso degli uomini, in particolare, è la genetica a influire sulla produzione e sulla reazione al diidrotestosterone (DHT), una molecola derivata dal testosterone che agisce sui follicoli piliferi, causando la loro atrofia e interrompendo definitivamente il ciclo di crescita e ricrescita dei capelli. Quindi, sebbene il cappello possa proteggere i capelli dalla luce solare e da danni ambientali, non è generalmente responsabile della calvizie, che ha radici più profonde nella genetica e nelle reazioni ormonali dell’organismo.

Quali comportamenti favoriscono la caduta dei capelli

Ci sono alcune abitudini che potrebbero contribuire ad accelerare il processo di calvizie, quindi è importante prestarvi attenzione. Un esempio di tale abitudine è tirare i capelli all’indietro in modo frequente e prolungato, come accade quando si raccoglie in una coda o un “man bun” (acconciatura maschile che prevede i capelli raccolti in un piccolo chignon o treccia alla base del cranio). Questa trazione eccessiva e continua nel tempo può causare problemi al follicolo pilifero.

Tuttavia, l’indossare un cappello rientra in una categoria diversa e generalmente non rappresenta un rischio significativo per la calvizie. Nonostante ciò, è consigliabile evitare cappelli troppo stretti che possano lasciare segni sulla pelle, al fine di prevenire possibili infiammazioni e potenziali conseguenze a lungo termine.

Il tipo di materiale con cui è realizzato il cappello è un altro aspetto da considerare. Il dottor Adam Friedman della George Washington University ha spiegato che le reazioni allergiche dovute al contatto tra il tessuto o il materiale del cappello e il cuoio capelluto potrebbero causare infiammazioni. Queste infiammazioni, a loro volta, potrebbero contribuire alla caduta dei capelli. Tuttavia, tali casi sono rari e marginali.

Indossare un cappellino durante l’attività fisica potrebbe causare irritazioni dovute al sudore, ma anche in questo caso i danni sono generalmente limitati e poco significativi. D’altra parte, il cappello offre una buona protezione dalla luce solare e dai raggi UV, che non causano la calvizie ma possono comportare altri problemi cutanei più gravi. Pertanto, l’uso di cappelli per proteggere la pelle dalla luce solare è raccomandato, soprattutto per evitare danni alla pelle.