Matthew Perry era “già deceduto” quando i soccorritori sono arrivati dopo che il suo assistente aveva cercato di salvarlo tirandolo fuori dall’acqua. Continua il mistero sulle circostanze delle ultime ore di vita dell’amato Chandler di “Friends,” che è annegato sabato nella sua villa di Pacific Palisades durante un tragico incidente in jacuzzi. Nonostante non siano stati rilevati segni di effrazione o lotta, la polizia ha aperto un’inchiesta preliminare, anche considerando il fatto che Matthew era una celebrità, che comprende un’indagine sull’omicidio e sulla rapina.
Al momento, la parola spetta all’ufficio del coroner, il quale avrà bisogno di settimane, se non mesi, per ricostruire gli eventi avvenuti durante il breve periodo in cui l’attore si trovava da solo a casa dopo una partita di pickleball, prima di essere ritrovato privo di sensi nella vasca.
Ci sono diverse teorie che cercano di spiegare quanto sia potuto accadere. Potrebbe essere stato un attacco di cuore, l’effetto di farmaci che lo avrebbe fatto perdere conoscenza, o un problema con l’alimentazione elettrica della vasca. Perry aveva inviato il suo assistente a svolgere alcune commissioni e quando quest’ultimo è tornato, purtroppo, era troppo tardi. È stato riferito che non fosse rimasto a lungo in acqua, il che solleva ulteriori interrogativi sulla tragedia: cosa sarebbe successo se l’assistente fosse tornato prima, o se qualcun altro fosse stato con lui in casa? La situazione continua a essere oggetto di indagine.