Guè Pequeno, Marracash e il boss della Barona

Una nota conclusiva della polizia penitenziaria, nell’ambito dell’indagine condotta dai pubblici ministeri Francesco De Tommasi e Gianluca Prisco, rivela dettagli su saluti durante concerti di due noti rapper a un boss, Nazzareno Calajò, noto come Nazza, della famiglia criminale Calajò nel quartiere Barona di Milano. I rapper coinvolti sono Marracash (Fabio Bartolo Rizzo) e Guè Pequeno (Cosimo Fini).

La polizia penitenziaria riferisce di saluti fatti durante concerti, in cui Guè Pequeno avrebbe esclamato “Nazza libero, Free Nazza!” e Marracash avrebbe ringraziato la famiglia Calajò durante una sua esibizione. Entrambi i rapper non sono coinvolti nell’inchiesta e non hanno commentato. La polizia sottolinea come la famiglia criminale utilizzi la notorietà dei rapper come cassa di risonanza per la propria immagine. La Procura conclude che la massima espressione di solidarietà dei cantanti alla famiglia Calajò è stata la produzione di magliette con l’effigie “Nazza Libero” e “Verità per Nazza” indossate dai cantanti nei loro videomessaggi sui social.

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